Permesso di soggiorno per motivi umanitari

Anche i cittadini extracomunitari, titolari dello status di protezione sussidiaria o di rifugiato, possono partecipare ai bandi di gara per l’attribuzione degli alloggi pubblici, al pari dei cittadini italiani.

La legge italiana garantisce di poter avere una casa a chi si trova in una situazione economica di difficoltà, attraverso il ricorso all’Edilizia Residenziale Pubblica, cioè alloggi di proprietà dello Stato che vengono dati alle persone più bisognose gratuitamente o dietro il pagamento di un canone d’affitto ridotto.

Per ottenere l’alloggio occorre inoltrare la domanda seguendo le indicazioni dei bandi di assegnazione pubblica. Competente in materia è l’Ufficio per l’Edilizia Residenziale Pubblica (Ufficio Urbanistica) del comune di residenza.

E’ altresì necessario possedere i seguenti requisiti:

  • Essere titolare di un permesso di soggiorno almeno biennale oppure essere titolare di un permesso di soggiorno UE;
  • Essere iscritto alle liste di collocamento;
  • Essere un lavoratore Subordinato;
  • Essere un lavoratore Autonomo (per esserlo hai bisogno di un permesso di soggiorno valido, e di aprire la partita IVA).

 

N.B. Per i richiedenti asilo sono previsti alloggiamenti temporanei nel periodo durante il quale vengono esaminate le domande di protezione internazionale.

In particolare, il sistema nazionale di accoglienza dei migranti è articolato in tre fasi che prevedono l’impiego di specifiche strutture: gli hotspot, i cosiddetti Cara e i Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr).
Poi c’è il sistema Sprar, il Servizio centrale di protezione per richiedenti asilo. Il sistema di seconda accoglienza che viene attivato dagli enti locali in collaborazione con il Terzo settore.

Attualmente sono appena 1.200 (su oltre 8mila) i Comuni coinvolti nel sistema.

Hotspot. Gli hotspot sono luoghi di sbarco attrezzati, attivati per aderire agli impegni assunti con la Commissione europea. Negli hotspot si svolge la prima fase relativa a tutte le operazioni di soccorso, di prima assistenza sanitaria, di pre-identificazione e fotosegnalamento, di informazione sulle procedure dell’asilo e della relocation.

Cara. I Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) sono destinati all’accoglienza dei richiedenti asilo per il periodo necessario alla loro identificazione e/o all’esame della domanda d’asilo da parte della competente Commissione Territoriale. I Cara sono gestiti dal Ministero dell’Interno attraverso le prefetture, che appaltano i servizi dei centri a enti gestori privati attraverso bandi di gara. L’inserimento del richiedente asilo è spesso minato dal fatto che queste strutture di prima accoglienza si trovano isolate dai centri urbani e senza servizi di collegamento e dal fatto che mancano i posti in seconda accoglienza, quelli della rete Sprar.

Cpr. I Centri di permanenza per il rimpatrio (ex Cie) sono cinque: Torino (Settimo torinese), Roma (Ponte Galeria), Bari, Brindisi e Caltanissetta per poche centinaia di posti rispetto ai complessivi 1.600 previsti a regime.

 

Cas. I Cas, Centri di accoglienza straordinaria, accolgono in prima istanza chi arriva via mare e funzionano nell’ipotesi in cui, a causa di arrivi consistenti e ravvicinati di migranti, i posti disponibili nelle strutture di prima o seconda accoglienza non siano sufficienti.

 

Sprar. I centri della rete Sprar, un migliaio su tutto il territorio nazionale, sono le strutture in cui si realizza la seconda accoglienza per il raggiungimento, da parte dei richiedenti asilo, di un’autonomia individuale e una reale integrazione con l’attivazione di specifici progetti territoriali. Gli Sprar oggi hanno una capienza di 35.869 posti, di cui 3.488 per minori non accompagnati. Gli Sprar si trovano praticamente in tutte le regioni italiane e ospitano richiedenti asilo e rifugiati per la durata massima di un anno. È un modello di “accoglienza integrata”, per il migrante ma anche e soprattutto per il territorio che lo accoglie.

 

N.B. DALLO SPRAR AL SIPROIMI

La legge n. 132/2018 prevede  che il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati venga sostituito dal Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati (Siproimi).

Vengono quindi esclusi i richiedenti asilo e il sistema di accoglienza diffuso viene dedicato esclusivamente ai titolari di protezione internazionale.

I richiedenti asilo rimangono in accoglienza fino alla scadenza del progetto in corso, già finanziato e dopo l’entrata in vigore del decreto troveranno accoglienza solo nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo).

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